Presa di posizione della Cancelleria federale in merito all’articolo «Die gekaufte Demokratie» del Tages-Anzeiger pubblicato il 3 settembre 2024

La garanzia dell’esercizio dei diritti popolari è l’obiettivo principale della Cancelleria federale (CaF). La CaF fa tutto il possibile per permettere la raccolta delle firme necessarie per le iniziative popolari e i referendum in materia federale. Chi falsifica le firme si rende punibile e manipola la volontà popolare. La CaF sta affrontando la questione con costanza da diversi anni, ovvero da quando questo problema è emerso per la prima volta.

La CaF si adopera affinché i casi sospetti siano denunciati. Nel 2022 la stessa CaF ha sporto denuncia penale contro ignoti, integrandola più volte con nuovi casi sospetti. Attualmente sta preparando una seconda denuncia penale poiché sono emersi nuovi casi per cui si sospetta che lo stesso reato sia stato commesso in altri Cantoni. Nel quadro dei suoi compiti relativi allo spoglio delle firme, la CaF svolge controlli approfonditi delle liste provenienti dai Cantoni per cui vi sono indizi di falsificazione delle firme. La CaF si avvale altresì dei suoi stretti contatti con i Cantoni, i Comuni e i comitati al fine di sensibilizzare al problema questi attori importanti.

Fintanto che le inchieste penali in corso non saranno concluse, la CaF non è in grado di fare dichiarazioni affidabili sull’entità delle presunte falsificazioni. A suo parere, tuttavia, non vi sono indizi attendibili a sostegno dell’ipotesi che si sia votato su progetti per i quali non sarebbe stato raccolto il numero prescritto di firme valide.

A causa del segreto d’ufficio e del procedimento penale in corso, la CaF non ha potuto informare l’opinione pubblica in merito a questo problema a lei noto. Tuttavia, accoglie con favore la discussione che ne è ora scaturita.

La CaF sta valutando se per contrastare eventuali tentativi di falsificazione delle firme, oltre alla repressione del reato (perseguimento penale), siano opportune e necessarie ulteriori misure urgenti nell’ambito della prevenzione e dell’istruzione nonché in campo scientifico e legislativo. A tal fine si considerano in particolare un monitoraggio più attento della raccolta delle firme, servizi di consulenza per gli attori coinvolti (Cantoni, Comuni, comitati) e possibili soluzioni tecniche. Modifiche sostanziali delle disposizioni vigenti relative alla raccolta delle firme richiedono adeguamenti a livello legislativo.

Altre domande e risposte

Di che cosa si tratta esattamente?

Si tratta di una presunta falsificazione di firme in relazione a referendum e votazioni popolari in materia federale. La CaF intrattiene contatti regolari con i Cantoni, gli organi di attestazione (di norma i Comuni) e i comitati. Dall’inizio dell’anno questi enti hanno segnalato sempre più spesso alla CaF casi di liste di firme sospette in quanto compilate e firmate da terzi al posto degli aventi diritto di voto ivi indicati.

Referendum o iniziative popolari potrebbero non essere riusciti legalmente?

Non ci sono indizi attendibili a sostegno delle illazioni riportate nei media sulla possibilità che si siano tenute votazioni relative a referendum o iniziative popolari che non sarebbero riusciti legalmente. Finché le inchieste penali in corso non saranno concluse, la CaF non è in grado di fare dichiarazioni affidabili sull’entità delle presunte falsificazioni. Essa sta seguendo i procedimenti e i chiarimenti in corso nell’ambito delle sue competenze. Il numero di firme dichiarate non valide dai Comuni che le sono state segnalate lascia supporre che i controlli effettuati nei Comuni relativi alla validità delle firme depositate funzionino.

Quali azioni ha intrapreso la CaF per far fronte al problema delle firme falsificate?

-        Denuncia penale:

Secondo la CaF è fondamentale denunciare i casi in cui si sospetta una falsificazione delle firme. La CaF agisce di conseguenza e trasmette al Ministero pubblico della Confederazione (MPC) le segnalazioni che riceve da Comuni, Cantoni e comitati d’iniziativa relative a sospette falsificazioni delle firme. Nell’ottobre 2022 la CaF ha sporto una denuncia penale contro ignoti al MPC per sospetta falsificazione di firme per iniziative popolari federali.
In seguito, la CaF ha integrato più volte questa denuncia penale con ulteriori casi di sospetta falsificazione delle firme in relazione alla raccolta di firme per diverse iniziative popolari. Le liste delle firme in questione sono state tutte messe a disposizione delle autorità giudiziarie. Attualmente è in corso di preparazione una seconda denuncia penale sulla base di nuovi elementi che lasciano supporre che lo stesso reato sia stato commesso anche in altri Cantoni. Si deve ora attendere l’esito del procedimento in via di svolgimento. La falsificazione di firme è un reato perseguito d’ufficio ed è punibile con una pena detentiva fino a tre anni o una pena pecuniaria (art. 282 cpv. 1 CP).

-        Prevenzione, informazione, istruzione

La CaF è in stretto contatto con i Cantoni, i Comuni e i comitati e li sta sensibilizzando sul problema. I servizi cantonali competenti in materia di diritti politici sono stati invitati a prendere sul serio questi casi sospetti e ad intervenire rapidamente in presenza di indizi concreti; sono inoltre stati incaricati di segnalare immediatamente i casi sospetti alla CaF in modo da poter discutere come procedere (in particolare a livello penale). Questo tema è affrontato, se opportuno, anche in occasione degli scambi regolari tra la CaF e i comitati d’iniziativa.

-        Controllo:

Nel quadro dei suoi compiti relativi allo spoglio delle firme, la Cancelleria federale si concentra ulteriormente sulle liste di quei Cantoni da cui ha ricevuto indicazioni di firme falsificate.

Quanto è esteso il problema?

Le informazioni su casi sospetti riguardano, in misura diversa, una dozzina di iniziative popolari federali e indicano che il fenomeno è in crescita.

Da quando la Cancelleria federale è al corrente del problema?

Abusi come la falsificazione di singole firme o la firma multipla di un’iniziativa popolare da parte della stessa persona sono irregolarità note da tempo. Un incremento significativo di abusi è stato segnalato alla Cancelleria federale nel 2022 e da allora le segnalazioni sono in aumento. Se inizialmente si trattava soprattutto di liste di firme provenienti da Comuni della Svizzera francese, dall’inverno scorso un numero crescente di segnalazioni riguarda anche la Svizzera tedesca.

Perché la Cancelleria federale non ha informato il pubblico del problema se ne era al corrente?

Interpellata sul tema la Cancelleria federale ha rimandato ai procedimenti pendenti. Per motivi quali il segreto d’ufficio, la presunzione d’innocenza, i procedimenti penali in corso e la tutela della libertà di voto secondo l’articolo 34 capoverso 2 Cost., la Cancelleria federale è tuttavia tenuta a trattare i casi sospetti con discrezione. La massima priorità è data all’identificazione degli eventuali autori. È altresì importante evitare che la Cancelleria federale condivida informazioni che possano influenzare la formazione dell’opinione pubblica in merito all’una o all’altra iniziativa.

Chi è responsabile di accertare la validità delle firme per le iniziative popolari e i referendum?

L’attestazione delle firme per le iniziative popolari e i referendum in materia federale è di competenza delle autorità che tengono i cataloghi elettorali (ossia i Comuni; fa eccezione il Cantone di Ginevra dove la competenza è del Cantone). Per ogni firma le autorità verificano se la persona in questione è iscritta nel catalogo elettorale sulla base delle indicazioni necessarie per l’accertamento dell’identità (cognome, nome, indirizzo e data di nascita). La firma in quanto tale non figura nel catalogo elettorale (non si tratta infatti di un’autenticazione della firma). Se una firma non è attestata, non è considerata valida e non se ne tiene conto nel calcolo delle firme necessarie alla riuscita dell’iniziativa o del referendum. Dopo che il comitato d’iniziativa ha depositato le liste delle firme presso la Cancelleria federale prima della fine del termine di raccolta, un team incaricato del conteggio verifica se le liste di firme e le attestazioni del diritto di voto soddisfano i requisiti di legge e sono quindi valide. Il Ministero pubblico della Confederazione o, eventualmente, la giustizia penale sono competenti di verificare se nell’ambito di una raccolta di firme sono stati commessi reati, segnatamente l’alterazione del risultato di una raccolta di firme (in particolare aggiungendo firme) secondo l’articolo 282 n. 1 CP.

La Cancelleria federale prevede ulteriori controlli?

In risposta alle segnalazioni di sospette falsificazioni e possibili delitti contro la volontà popolare, la Cancelleria federale ha ulteriormente rafforzato, per i Cantoni in questione, i controlli delle firme attestate per le iniziative popolari. La Cancelleria federale non dispone di elementi che mettano in dubbio la validità delle firme depositate e riconosciute valide. Un controllo selettivo a posteriori di singole iniziative popolari pare quindi ingiustificato, se non addirittura problematico. Il margine di manovra giuridico sarebbe inoltre limitato: secondo l’articolo 64 LPD le liste depositate non possono essere né restituite né esaminate.

 

La Cancelleria federale ritiene che vietare la raccolta di firme retribuita oppure certificare le aziende che raccolgono firme a pagamento risolverebbe il problema?

L’adozione di misure di questo tipo spetta al legislatore. La proposta di limitare l’attività della raccolta di firme retribuita per contrastare metodi di raccolta scorretti è già stata avanzata a più riprese. Sia il Consiglio federale sia il Parlamento hanno più volte respinto richieste in questo senso (recentemente il Parlamento ha respinto l’iniziativa parlamentare Porchet 22.471 e la mozione Reynard 20.3015). Il Consiglio federale ha tra le altre cose ricordato che non si può concludere, sulla base di casi isolati, che nella raccolta di firme retribuita siano generalmente utilizzati metodi scorretti. A suo parere un divieto della raccolta di firme retribuita potrebbe paradossalmente fare sì che solo gruppi consolidati e datati di ingenti risorse finanziariamente riuscirebbero a raccogliere il numero di firme necessario. Infine ritiene che nell’ambito della raccolta sarebbe difficile distinguere le attività retribuite autorizzate da quelle non autorizzate.

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