Presa di posizione della Cancelleria federale del 23 marzo 2015 in merito all’articolo della «SonntagsZeitung»: «Brunner wirft Sommaruga ‹Wahlmanipulation› vor» (Brunner accusa Sommaruga di aver manipolato le votazioni)

A pagina 7 della «SonntagsZeitung» del 22 marzo 2015 si rimprovera al Consiglio federale e in particolare al capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) di aver posto in vigore al 1° marzo 2015 la modifica della legge federale sui diritti politici (LDP) concernente il termine entro cui sottoporre al voto le iniziative popolari, e questo con l'intenzione di nuocere all'UDC e di impedire che a novembre si voti sull'iniziativa «Per l'attuazione dell'espulsione degli stranieri che commettono reati».
Tale affermazione è falsa e intendiamo rettificarla:

  1. la modifica dell'articolo 75a capoverso 3bis LDP non risale a un'iniziativa del Consiglio federale bensì trae origine da una proposta della Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP‑N) del 16 gennaio 2014 e della Commissione omologa del Consiglio degli Stati (CIP‑S) dell'11 aprile 2014. Il 10 giugno 2014 il relatore della Commissione Hans Stöckli ha dichiarato nel Consiglio degli Stati che la proposta era stata fatta da Thomas Minder;
  2. neppure l'entrata in vigore anticipata dell'articolo 75a è stata proposta dal Consiglio federale: si tratta infatti di un desiderio della CIP‑N. Il 15 settembre 2014, il relatore della Commissione, il consigliere nazionale Rudolf Joder (UDC), ha affermato nel Consiglio nazionale quanto segue: «Per concludere mi permetto di fare un'osservazione in merito all'articolo 75a diretta al Consiglio federale: su proposta delle CIP di entrambe le Camere, occorre prorogare il termine entro cui il Consiglio federale deve sottoporre a votazione le iniziative popolari nell'anno in cui si svolge l'elezione del Consiglio nazionale. Se alla fine della sessione sarà approvata nella votazione finale la revisione di questa legge, una volta scaduto il termine di referendum l'articolo 75a dovrà essere posto in vigore al 1° marzo 2015. Questo è necessario affinché sulle iniziative popolari sottoposte al voto finale delle Camere federali nella sessione primaverile del 2015 non si debba votare in un momento improbabile, ossia un mese dopo l'elezione del Consiglio nazionale. Con questa osservazione invitiamo il Consiglio federale a tenere conto della situazione particolare appena illustrata quando sarà chiamato a fissare le prossime date delle votazioni popolari. Speriamo che il Consiglio federale dia seguito alla nostra proposta.» (trad. fonte: Consiglio nazionale - Sessione autunnale 2014 - sesta seduta - 15.09.14- ore 14.30, affare 13.103, link: https://www.parlament.ch/it/ratsbetrieb/amtliches-bulletin/amtliches-bulletin-die-verhandlungen?SubjectId=27595, intervento Joder ad art. 75a cpv. 1‑3, 3bis e art. 85 LDP);
  3. il 28 gennaio 2015 il Consiglio federale ha tenuto conto della proposta del Parlamento ponendo in vigore al 1° marzo 2015 l'articolo 75a capoverso 3bis. Il medesimo giorno, conformemente alle regole, il Consiglio federale ha comunicato l'entrata in vigore della revisione parziale. Il relativo comunicato stampa si trova qui: www.news.admin.ch/message/index.html?lang=it&msg-id=56046
    www.admin.ch/opc/it/federal-gazette/2014/6253.pdf;
  4. contrariamente a quanto affermato nella «SonntagsZeitung», la Cancelleria federale non ha mai comunicato ai Cantoni che la votazione non avrebbe avuto luogo nel novembre 2015. Nella lettera menzionata dalla «SonntagsZeitung» si può invece leggere quanto segue: «La Cancelleria federale sottoporrà al Consiglio federale la questione di un'eventuale rinuncia alla data di votazione del 29 novembre 2015 non appena sarà definitivamente chiaro che nessuna votazione deve svolgersi entro tale data. A tal fine occorre attendere anche le deliberazioni delle Camere federali nella sessione primaverile. La Cancelleria federale informerà il Consiglio federale sul parere dei Cantoni alla vigilia di un'eventuale decisione di rinuncia.»
    Il Consiglio federale non ha ancora deciso in merito a una possibile votazione in novembre. La decisione del Consiglio federale deve essere presa almeno quattro mesi prima del giorno della votazione;
  5. da 27 anni nei mesi di novembre e dicembre non sono fissate votazioni popolari. L'ultima votazione svoltasi immediatamente dopo le elezioni federali risale al 1987 (6.12.1987: decreto federale concernente il progetto FERROVIA 2000 e iniziativa popolare «Per la protezione delle paludi - Iniziativa Rothenturm»). Si tratta di una richiesta dei Cantoni e dei partiti; sarebbe d'altronde problematico anche sotto il profilo politico se il Consiglio federale fissasse la data di una votazione durante la campagna elettorale, con il rischio di influenzare quest'ultima.

Per ulteriori informazioni: 
René Lenzin, vicecapo Sezione comunicazione, +41 58 462 54 93
rene.lenzin@bk.admin.ch

 

 

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