Il 15 novembre 2018 la Conferenza interdipartimentale dei servizi linguistici (CISL) ha istituito un gruppo di lavoro incaricandolo di effettuare un test interdipartimentale del programma di traduzione automatica DeepL Pro. La CISL intendeva analizzare le prestazioni di questo sistema di traduzione automatica e, con le informazioni così ottenute, stabilire se tale strumento può essere idoneo per le attività di traduzione dell’Amministrazione federale. Al test, svoltosi da marzo ad agosto 2019, hanno partecipato linguisti di tutti i dipartimenti.
La versione del software utilizzata per i test (DeepL Pro) si differenzia da quella gratuita e pubblica (DeepL) per il fatto che il fornitore non registra i testi tradotti (e non li impiega per migliorare i propri algoritmi). L’Amministrazione federale ha acquistato 130 licenze del software DeepL Pro per effettuare il test proprio perché i documenti non vengono registrati su nessun server esterno. Le licenze saranno attive ancora fino al 31 marzo 2020. Non si è ancora deciso se ne saranno acquistate altre dopo questo termine.
I documenti contenenti dati personali o confidenziali degni di protezione sono stati esclusi dal test. DeepL Pro è stato testato utilizzando documenti accessibili al pubblico quali regolamenti, rapporti, raccomandazioni, testi settoriali, discorsi, pagine internet, testi per i social media, interventi parlamentari e altre tipologie di testi, nel rispetto delle indicazioni concernenti la protezione dei dati e delle informazioni.
L’Amministrazione federale deve poter contare su servizi di traduzione di qualità eccellente, nel rispetto dei più elevati standard anche per quanto concerne la confidenzialità e la protezione dei dati. Il test intende chiarire se - e in caso affermativo in che modo - la traduzione automatica potrà essere impiegata quale supporto in questo contesto esigente.
Il gruppo di lavoro sta redigendo un rapporto nel quale confluiranno raccomandazioni circa l’impiego della traduzione automatica nell’Amministrazione federale. I risultati definitivi del test non sono al momento ancora disponibili. Le dichiarazioni sulle possibili conseguenze di un’eventuale introduzione di un tale software nell’Amministrazione federale sono dunque prive di fondamento oggettivo. Le congetture della SonntagsZeitung e dell’ATS sui possibili risparmi o su un’imminente riduzione del personale sono una mera speculazione.