Elezioni al Consiglio nazionale del 19 ottobre 2003 |
Elezioni al Consiglio nazionale 2003 |
Sommario |
La congiunzione delle liste comporta i seguenti vantaggi:
P1 Migliore valorizzazione dei suffragi restanti
Invece di essere persi, i suffragi restanti che risultano dalla divisione tra il numero di voti di partito e il divisore per la ripartizione vengono attribuiti ai partiti che hanno congiunto le loro liste.
Esempio:Il partito A ha ottenuto 4121 suffragi
Il partito B ha ottenuto 3912 suffragi
Il divisore per la ripartizione è 500
Senza congiunzione di liste il partito A ottiene: 4121 : 500 = 8 mandati; resto = 121
Senza congiunzione di liste il partito B ottiene: 3912 : 500 = 7 mandati; resto = 412
Il partito A perde dunque 121 suffragi
Il partito B perde dunque 412 suffragi
Totale: 533 suffragi
In caso di congiunzione delle liste i suffragi di entrambi i partiti sono dapprima sommati, ovvero 4121 + 3912 = 8033.
In seguito, la somma 8033 è divisa per il divisore determinante per la ripartizione 500; ne risultano 16 mandati, ovvero un mandato in più per i due partiti rispetto al risultato senza congiunzione di liste. In altri termini: invece di 533, si perdono soltanto 33 suffragi.
P2 Nei grandi circondari elettorali, quelli in cui sono possibili manovre elettorali locali o regionali, il partito può allestire più liste e congiungerle; in questo modo può rafforzare la sua presenza regionale senza perdere la propria unità al momento dello spoglio e, inoltre, utilizzare i suffragi restanti.
Nel Cantone in cui presenta più liste, un partito deve però presentare per ognuna delle sue liste il numero minimo di firme, anche se è iscritto nel registro dei partiti (cfr. sopra C2a e C2f, e lo schema riassuntivo di cui all'allegato 4).